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giovedì 26 gennaio 2017

TOBIA LAMARE, LE SUE "SUMMER MELODIES" E IL LATO B DI BEYONCÉ

Intervistare Tobia Lamare è sempre un'esperienza ai limiti dell'assurdo. Partiamo con l'idea di realizzare la solita intervista di promozione del nuovo album, "Summer Melodies", in cui si deve parlare solo ed esclusivamente di quello. Finiamo per discutere di Manuel Agnelli ad X-Factor, della Festa della Patata Zuccherina di Frigole, di Immanuel Casto e del "lato b" di sua maestà black Beyoncé: le KreTine non possono che adorare! 





A più di un anno di distanza dalla tua precedente intervista per Vita da KreTine, in cui ci raccontavi i retroscena più hot del Sabatone, cosa ti ha spinto ad accettare una nostra nuova intervista? Di certo, non ti manca il coraggio caro Tobia!

Assolutamente. E’ un rischio che ho voluto correre e ne sono consapevole. Probabilmente quest’ondata di freddo mi ha fatto cercare, tra i miei ricordi, i momenti più calienti dell’anno scorso. Così, mi è venuta in mente la nostra intervista ed ho voluto nuovamente scaldare il mio cuore insieme a voi.


Ti ritroviamo con un nuovo album, “Summer Melodies”, in cui racconti tante parti di te (la famiglia, l’amore, gli amici, la passione per il surf): un lavoro più intimo rispetto ai precedenti lavori. Ti chiediamo di raccontare il tuo nuovo disco, ma da buone KreTine ti lanciamo una sfida: potrai farlo solo utilizzando le parole “petaloso”, “le grandi major” e “Manuel Agnelli”. Accetti la sfida?

Certo! Con Manuel Agnelli ci siamo trovati più volte a parlare delle major, che in realtà se la passano peggio delle indipendenti, oppure sono dei fake (vedi ad esempio la Sugar che si vende come etichetta indipendente e il fondatore è presidente della S.I.A.E.). Da grande artista Manuel ha sempre detto che in realtà la buona musica andrà sempre avanti e io ho aggiunto che sicuramente i veri musicisti avranno sempre un futuro petaloso, perché vivono con la buona musica. Quindi ho fatto un lavoro petaloso e vaffanculo alle grandi major e che Manuel Agnelli sia con voi.


Il 2016 è stato un annus horribilis per gli amanti della musica. Tra gli altri, ci hanno lasciato il Duca Bianco David Bowie e il folletto di Minneapolis Prince, veri innovatori seppur in epoche diverse. Se dovessi fare un bilancio del tuo 2016, cosa terresti e cosa butteresti via? E solo per scaramanzia (sapendo di allungarti così la vita), hai mai pensato alla tua musica post mortem, dando magari indicazioni su eventuali pubblicazioni di materiale inedito?

Di quello che si vive non si butta mai niente. Bisogna sempre essere un po’ Jedi. Non bisogna mai passare al lato oscuro della forza. Sapete quanti ce ne sono nella musica che stanno con il lato oscuro? Vi annoiereste solo a contarli. L’attitudine, l’onestà intellettuale, il rispetto per il pubblico e per la musica. Spesso trovo solo una grande voglia di esposizione mediatica. Sentirsi rockstar, sentirsi importanti e vendersi come le mazzancolle all’Ipercoop. Preferisco il mare, gli amici, l’amore e la gente che ama veramente la musica.

Tutti gli artisti ci pensano alla morte. Ovviamente ho chiesto a mia moglie di erigere una statua di 3 mt che mi ritare mentre mi piego a prendere un 45 giri dalla valigetta (conoscete i miei pantaloni a vita bassa) ed aprire un museo nella nostra attuale casa. Un museo sulla musica indipendente salentina, un posto dove provare a fare capire l’energia della scena alternativa evitando la Notte della Taranta e Negramaro. Niente contro di loro, ma visto la loro esposizione mediatica non mi sembra che ci sia bisogno di dire niente a riguardo.
Ovviamente ci sarà un barbecue sempre acceso.




Il 2016 è stato anche l’anno del crollo di alcuni miti indie: da Manuel Agnelli giudice ad X-Factor, a Wes Anderson che accetta di girare lo spot natalizio di una nota catena di abbigliamento low-cost. Non esistono più gli indie di una volta?

Per la pubblicità e televisione potrei farti una serie infinita di incredibili esempi. In questo momento di crisi, dove non esistono trasmissioni musicali ma solo talent show, una partecipazione di Manuel Agnelli può fare scalpore. In realtà il nostro Severus Piton non fa niente di male e se qualcuno gli rivolge delle critiche dovrebbe chiedersi quanti dischi ha comprato in un anno e quanti concerti è andato a vedere.


Hai già progetti in cantiere per il 2017? Puoi anticiparci qualcosa? E ci sarà un “Summer Melodies” Tour per i mesi a venire?

Il Summer Melodies tour è iniziato con l’Irlanda, Berlino e alcune date in Italia come Roma e Taranto. Ad aprile un altro giro italiano più lungo che toccherà Bologna, Milano, di nuovo Roma e poi altre città. Stiamo lavorando per tornare in Irlanda  per i festival estivi e poi Inghilterra ed Est Europa. Ho una data in acustico a Lecce il 16 febbraio al Road66, per vedermi nella nostra città con la mia fantastica full band invece bisognerà aspettare la primavera.


Per concludere, le nostre domande a bruciapelo: rispondi senza pensarci troppo e con la massima sincerità!
Ti chiedono di fare il giudice in un talent show, ma devi scegliere: il più glamour X-Factor o Amici di nostra Signora della TV Maria De Filippi?

Fino a che non sarò chiamato per la Festa della Patata Zuccherina di Frigole, tutto il resto per me non conta. Seriamente. Che vengano loro a Frigole a farci vedere quanto valgono.

La svolta country di Lady Gaga in “Joanne” o il pop-rock di protesta dell’ultima Beyoncé in “Lemonade”?

Fosse solo per il culo…Beyoncé.

Justice o Daft Punk?

Mie care questa è una domanda scorretta e voi lo sapete. E’ un po’ come chiedere se si preferisce un mohijto o una capiroska. I Daft Punk sono stati il simbolo della reintroduzione della dance nell’ambiente alternativo. Sono molto affezionato ed hanno fatto sempre grandi album. Invece, quando i Justice sono esplosi con il remix dei Simian (We are your friends) io ero sempre a ballare nei club di Londra. Si percepiva che l’ambiente indie stava cambiando sonorità, c’era grande aspettativa ed entusiasmo. Purtroppo non tutti sono come i Justice e le recenti produzioni elettroniche mi fanno vomitare. Si sente l’assoluta mancanza di conoscenza delle note.  Insomma Mozart avrebbe usato campioni e sequencer oggi (come diceva Bruno Martelli in Saranno Famosi) ma oltre a conoscere il giro di do e di sol, non avrebbe mai ammazzato tutto quello che Phil Spector ha inventato. Quindi entrambi sanno scrivere o rieditare grandi canzoni, cosa che nell’elettronica odierna è difficile da trovare. E’ più semplice trovare una masturbazione sonora paragonabile al virtuosismo metal di fine anni ’80.

Hai la possibilità di far tornare in vita una sola star: Elvis Presley o Michael Jackson?

Michael Jackson è stato genero di Elvis Presley, anche se a morte avvenuta. Quindi in realtà cosa dobbiamo dire. Che preferiamo il padre al marito della figlia? Che le nuove generazioni sono sempre più fresche dei genitori? Posso rispondere dicendo che per il trentennale della morte di Elvis sono andato insieme a mia moglie a Graceland (casa di Elvis a Memphis da anni diventata un museo) e probabilmente, se mai apriranno le porte di Neverland per farci un museo, si potrà decidere. E’ una domanda crudele questa. Io non vi ho mai chiesto se preferite un pasticiotto o un fruttone, Tiziano Ferro o Immanuel Casto, Julio Iglesias o Montserrat Caballé. Vabbè direi Elvis.


Sabatone o Capodannone?

L’uno non esclude l’altro. Il Capodannone è una dose invernale di banane per resistere al freddo, per credere che l’estate non sia poi tanto lontana. A volte come quest’anno cade di sabato e quindi il capodanno è un po’ Sabatone. Si parte sempre dal potassio, da quella energia che ti serve, dalla banana che ti dà una marcia in più. Ogni sabato dovrebbe essere Sabatone e ogni festa un festone. Non sono un tipo che si accontenta di un semplice weekend: bisogna ballare, allenare i polpacci, sculettare  e sorridere. Il caldo, la pista, l’amore, le banane…il Sabatone!

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